Professionalita'

La professionalità: Direzione ed orientamenti a monte dell’operatore
La competenza pedagogica deve fondarsi sulle prospettive della:
1) Globalità:
non operare per compartimenti stagni o settorialmente, ma con apertura verso altri punti di vista o verso altre professionalità.
2) Operatività:
orientati verso il futuro, verso orizzonti nuovi, verso esperienze esistenziali non ancora perseguite dall'educando.
STIMOLARE, ANIMARE, SOLLECITARE, SORREGGERE
3) Relazionalità:
vivere insieme con, fare insieme con. La quotidianità fa da sfondo all'intervento educativo. Individuare le strategie d'intervento anche al di fuori dell'orario e degli schemi rigidi.
4) Integrazione individuo società:
AUTOEDUCAZIONE - Rispetto delle caratteristiche e delle potenzialità dell'educando.
PRINCIPIO DI REALTA' - Presa di coscienza della realtà in cui vive quotidianamente.
Tecniche richieste al professionista
A) COMUNICAZIONE
B) ANIMAZIONE
c) CONDUZIONE del GRUPPO
D) IDENTIFICAZIONE PERSONALE
E) MANAGERIALI

(A) COMUNICAZIONE
Dialogare con l'educando, ascoltando con autentico interesse
L' entropatia è la tecnica privilegiata: l'educatore deve essere disponibile, per entrare in sintonia con lui,a mettersi nei panni dell'educando con il massimo di sincerità e di lealtà possibili.
Come educatori, non possiamo pretendere di imporre la nostra mentalità a quella dell'educando, ma dobbiamo aiutarlo a crescere per essere se-stesso-in-relazione-con-gli-altri.
L' educatore deve essere disponibile al proprio cambiamento o al proprio ulteriore sviluppo, altrimenti il suo agire porterebbe al fallimento educativo.
L' epoché o sospensione del (pre)-giudizio, deve essere la costante nell'atteggiamento dell'educatore, per poter essere osservatore completamente disinteressato di quello che accade nel rapporto educativo.
L'educatore, conoscendo anche i linguaggi extra-verbali deve essere perciò un vero e proprio tecnico della comunicazione.
(B) ANIMAZIONE
Muovere la personalità al di là del presente.
Compito dell'educatore è quello di:
Stimolare la capacità intenzionale dell'educando, coinvolgendolo nella scoperta e nella utilizzazione di orizzonti esistenziali nuovi, anche solo nell' ambito della sua stessa quotidianità.
Assumere un atteggiamento di costante insoddisfazione del già fatto e sviluppargli il gusto di andar oltre.
Dilatare il campo di esperienze dell' educando.
(Gioco-giocare; drammatizzazione; danza; attività sportive e parasportive; mezzi audiovisivi; uso dell'ambiente per "arrangiarsi")

L'operatore pedagogico che muove la personalità del ragazzo è quindi un tecnico dell' intenzionalità.
(C) CONDUZIONE del GRUPPO
Muovere la personalità al di là del presente.
Raramente l'operatore pedagogico si trova ad operare con un solo individuo, più spesso si rivolge ad un gruppo di educandi. Deve conoscere le dinamiche di gruppo per poterle gestire. Non deve imporre le proprie scelte e decisioni o gestire il gruppo direttamente, ma far si che il gruppo sia lo strumento per arricchire l'esperienza e le potenzialità di ciascun membro del gruppo.
L'operatore deve fare riferimento a se stesso, rinunciando ad un lavoro individualistico per realizzare il massimo della collaborazione possibile.
(D) IDENTIFICAZIONE PERSONALE
I preadolescenti hanno bisogno di identificarsi in qualche adulto significativo, per proiettarsi più facilmente nel futuro.
Colui che è fatto oggetto di identificazione non deve imporre i propri modelli comportamentali (plagio), ma attraverso una capacità di autocritica deve evitare ogni forma di mitizzazione.
La professionalità consiste nel saper controllare il processo identificatorio.
(E) MANAGERIALI
ORGANIZZAZIONE:
Verificare le situazioni concrete, analizzarle, ed eventualmente modificarle.
Evitare la frattura fra il momento educativo e il momento materiale.
PROGRAMMAZIONE:
Al di fuori di essa si rischia di scivolare nella estemporaneità e nell' improvvisazione.
GESTIONE:
Nel momento della messa in atto delle scelte programmate, tenere presenti le opinioni altrui e coinvolgere e responsabilizzare tutti i coinvolti nel processo educativo.
Qualità dell’operatore pedagogico
ONESTA':
Riconoscere i diritti e le esigenze dell'educando.
MODESTIA:
Consapevolezza dell'inesauribile campo della conoscenza.
SIMPATIZZARE - AMARE:
Entropatia verso tutti i ragazzi; instaurare una atmosfera affettiva generalizzata.
PADRONANZA DI SE':
Dominare l'irritazione o l'eccitazione nei momenti critici.
IGIENE MENTALE:
Frustrazione per lo scarto dei risultati;
Distacco e dipendenza dall'educando;
Scarso riconoscimento sociale;
Eccessivo senso di responsabilità;
Routine professionale.
Igiene Mentale dell’operatore pedagogico
OGNI ESPERIENZA PROFESSIONALE FA I CONTI CON 2 FENOMENI PSICHICI:
FRUSTRAZIONE
MECCANISMI DI DIFESA

Risposte ai precedenti 2 fenomeni:
1) Eccessiva conflittualità.
2) Insuccessi anche solo percepiti come tali.
La Frustrazione
Motivi di frustrazione nel campo educativo:
1) Scarto sensibile fra quello che si vorrebbe ottenere e quello che realmente si ottiene.
2) Difficoltà a "vedere" i risultati ottenuti.
3) Necessità del distacco finale fra educando ed educatore.
4) Necessità di difendere il ragazzo dalla sua tendenza a "dipendere emotivamente ed intellettualmente" da un adulto positivo.
5) Scarso riconoscimento sociale della prof. educativa.
6) Elevato rischio di caduta nella routine.
7) Cadere nell'equivoco di aspettarsi tutto dalla professione.
8) Farsi prendere da un eccessivo senso di responsabilità che è generatore di ansia.
L'ESSERE
dell' UOMO non è qualcosa di statico, di chiuso, che si sviluppa e realizza in modo determinato e meccanico, ma è un essere-verso, un tendere-a, un continuo aprirsi, un essere orientato verso fini mai perfettamente realizzati.
E' il cammino da percorrere verso una continua trasformazione.

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